Altro che tornei, Australian Open, Coppa Davis, Open vari… Nelle ultime settimane sulla bocca di tutti più che il nostro amato sport del corri e tira c’è stato il freddo e il maltempo. Per fortuna non metri di neve come al di là dell’Appennino, ma che gelo e che freddo! Alla faccia del “blizzard” siberiano, qua pareva di stare in Siberia per davvero, e questi giorni a ridosso “della Merla” faranno cancellare della memoria il “mitico ’85”. Che c’entra questo col tennis? C’entra eccome. Visto il gelo e quanto costa oggi riscaldare un ambiente, casa o circolo sportivo (vedi anche gli amati/odiati palloni pressostatici) per i prezzi folli di gas, gasolio, e addirittura col rischio che i rubinetti del gas siano un po’ chiusi dalla Russia per far fronte al picco della domanda interna, il costo dell’energia diventa un aspetto preminente nella gestione familiare ed aziendale; ancor più in un momento tutt’altro che brillante nell’economia generale (Monti docet). Chissà quanti soci di club avranno storto il naso di fronte agli aumenti della quota sociale 2012. “…ma hai visto quanto costa ora riscaldare?” avrà risposto il segretario del circolo di fronte alla smorfia del socio “medio” al momento di aprire il portafoglio…
I costi della gestione energetica sono sempre più pressanti sui bilanci dei tennis club visto il costante aumento delle tariffe verificatosi negli ultimi anni. Così che diversi circoli hanno iniziato a porsi seriamente il problema, cercando soluzioni per risparmiare nell’immediato e programmare il futuro, ma non in modo univoco. Per questo vi propongo una mia inchiesta, realizzata qualche tempo fa a livello nazionale su 0-15 Tennis Magazine, in cui interpellai vari club da nord a sud Italia sul tema dell’energia e dei costi relativi. Le risposte furono le più varie: da un “non ci interessa” manco volessi vendergli qualcosa, ad un presa di coscienza del problema ma senza la forza di trovare una vera soluzione; fino a qualche club realmente virtuoso e proiettato verso il futuro, alla ricerca di un’indipendenza energetica e di un basso impatto ambientale. Tra i vari casi, ve ne ripropongo alcuni dei più interessanti, sperando di poter sottoporre uno spunto di riflessione anche per i nostri club toscani.
ALBINEA, GESTIONE OCULATA
Uno dei club più attenti al problema dei costi energetici e più virtuosi nell’affrontarlo è risultato il Circolo Tennis Albinea (RE), uno dei più attivi e premiati d’Italia. Franco Castagnetti, direttore del club albinetano, ci confermò che la questione è vitale, e che ad Albinea è stata affrontata in modo strutturale, trasformandola in un’opportunità.
Direttore, si parla ormai da tempo di crisi economica generalizzata, di aumenti nel costo dell’energia per il rincaro delle tariffe di gas e luce, e delle ripercussioni sui soci con aumenti nelle tariffe; oltre all’importanza di arrivare all’autosufficienza con fonti rinnovabili e pulite. Ad Albinea siete sensibili a questi temi? E siete preoccupati per questa continua escalation dei costi energetici?
Siamo veramente preoccupati per questi aspetti, e riteniamo che saranno sempre più importanti e centrali per la vita stessa dei club e dell’associazionismo in genere. Non viviamo una bella fase economica; se i costi di gestione continuano ad aumentare, saremo per forza costretti ad aumentare il costo della quota associativa, ed anche il costo dell’ora di tennis, sia per il socio che per il frequentatore esterno. Sono problematiche molto complesse, che un club finisce per subire quando la tariffe aumentano. Noi invece abbiamo pensato a questi problemi già da tempo, e ci siamo mossi in largo anticipo su questi temi, proprio per non subirli e doverli affrontare in emergenza. E pensiamo di aver intrapreso la strada giusta, con le soluzioni che ora illustrerò. Per prima cosa, vedendo la continua crescita delle tariffe elettriche, ci siamo mossi cambiando il fornitore. Siamo usciti dal contratto precedente, firmando un accordo con una nuova società con cui abbiamo stipulato una tariffa fissa, bloccando il costo alla tariffa di due anni fa. Così agendo, non abbiamo per nulla risentito dell’impennata dei costi. Una mossa che ci ha permesso un risparmio notevole rispetto a strutture che non si sono mosse in anticipo. Oltre a questo contratto, stiamo vedendo come usare il più possibile le fonti di energia rinnovabili. Anche qua abbiamo già iniziato da tempo una piccola rivoluzione, alla ricerca del maggior grado possibile di autosufficienza energetica. Abbiamo infatti messo in funzione un impianto con cui creiamo energia elettrica per mezzo di pannelli solari, installando nella nostra area ben ottanta metri quadri di pannelli, che ci permettono di riscaldare l’acqua per uso sanitario (come le docce). In estate, con le due piscine (quella per i bambini e quella grande) al massimo regime, s’è rivelato un investimento molto interessante. Se i calcoli che abbiamo fatto sono corretti, abbiamo risparmiato il 90% del gas per il riscaldamento dell’acqua. Abbiamo sostenuto il costo iniziale, però questo modo di generare energia durerà nel tempo e recupereremo velocemente l’investimento iniziale che abbiamo sostenuto con una azienda locale che si occupa di questo settore. Anche a livello di gestione inoltre abbiamo sicuramente migliorato: prima avevamo alcune difficoltà a garantire a tutti l’acqua calda nei momenti di massima affluenza, quando in piena estate la piscina lavora moltissimo; invece adesso con questo sistema oltre ad esser del tutto indipendenti e risparmiando come costi, riusciamo a generare tutta l’acqua calda di cui abbiamo bisogno, dando quindi anche un miglior servizio ai nostri frequentatori.
Quindi il fatto di aver deciso per tempo di investire è stata la mossa vincente?
Sicuramente, e non ci fermiamo qua, la strada per il futuro è questa, dobbiamo continuare a perseguirla. Così stiamo pensando di investire ancora nel fotovoltaico. Questo in prospettiva potrebbe essere l’investimento che ci garantirà l’autonomia per il futuro, ed il miglioramento della nostra struttura. Recentemente abbiamo rinnovato per i prossimi 30 anni il diritto di superficie sull’area dal comune di Albinea, prendendo l’impegno a migliorare la struttura attuale realizzando innovazioni, sempre migliori, delle quali un giorno l’intera comunità albinetana potrà beneficiare. Per fortuna in questi anni non abbiamo mai risentito della “crisi” del tennis, un problema che fortunatamente non ci ha mai riguardato. Nemmeno abbiamo mai sentito l’esigenza di convertire i campi da tennis in calcio a 5 visto che li abbiamo sempre pieni!.
Quindi tornando alla gestione economica dell’energia, il vostro consiglio agli altri club è di monitorare le offerte e le varie opportunità, muovendosi per tempo?
Si, stare sempre attenti ai costi, ai possibili contratti con i vari fornitori che sono nati e che propongono alternative interessanti a quelle tradizionali.
SCALIGERO VERONA, IL PROBLEMA ESISTE
Molti club sentono il problema, ma ancora non hanno messo in cantiere “l’upgrade” verso energie pulite e durature, ma semmai cercato una toppa con le tariffe. Uno di questi club è lo Scaligero di Verona, come ci ha confermato Cristina Tomirotti, direttrice del club. Anche noi risentiamo dell’aumento dei costi per il gas e l’energia, è un problema reale, i costi sono cresciuti molto. Ci siamo informati per muoverci in qualche modo e trovare un risparmio, però non faremo investimenti strutturali a brevissimo. Stiamo ancora valutando e studiando soluzioni.
Avete sentito qualche gestore per trovare una tariffa migliore, o si sono fatti vivi loro con delle offerte?
Si, è venuto il nostro gestore del gas e abbiamo modificato il contratto di fornitura, sperando così di ottenere un risparmio, nei prossimi mesi lo potremo valutare dai costi che sosterremo”.
State pensando anche ad energie pulite e rinnovabili come il fotovoltaico?
Sarebbe una bella soluzione, però non è semplice da attuare. La nostra struttura è in città, ci sono dei vincoli con le case attigue, e poi vanno anche trovati spazi adeguati, non è una strada facile per noi.
LIGURIA, ALTRE PROBLEMATICHE
Abbiamo trovato risposte ben diverse in Liguria, intervistando Andrea Volonteri del Tc Genova 1893. La differente collocazione territoriale offre loro vincoli, ma anche opportunità grazie al clima.
“Io mi occupo direttamente dell’attività sportiva del club, non della tesoreria e della gestione economica, però posso dire che al momento come club non ci siamo ancora posti il problema dell’aumento delle tariffe di luce e gas. Come tutti gli aumenti nei costi di gestione, sono un tema importante. Tuttavia noi viviamo in modo diverso il problema, perché la nostra collocazione a Genova ci permette di giocare all’aperto praticamente tutto l’anno, sono pochi i giorni in cui il freddo ci blocca l’attività. Abbiamo comunque due campi coperti con strutture pressostatiche, per garantire soprattutto la scuola; ma il socio e l’agonista giocano praticamente sempre all’aperto. Addirittura un importante club cittadino come il Park, uno dei maggiori anche a livello nazionale, riesce a svolgere tutta la propria attività senza alcun campo coperto. Quindi il problema dei costi energetici lo avvertiamo per fortuna di meno. Inoltre siamo ubicati all’interno di una area cittadina, in mezzo alle abitazioni civili, e quindi siamo sottoposti a molti più vincoli rispetto a club che sono siti in aree più decentrate, magari in aperta campagna. Per noi è impossibile installare molti metri quadri di pannelli solari, per esempio. E anche coprire altri campi con strutture fisse ci è reso difficile da vincoli paesaggistici, a volte impossibile. Passare al fotovoltaico sarebbe non impossibile ma complicato. Questa è la realtà cittadina, comune di sicuro a molti altri club. Per noi i veri problemi gestionali sono quelli di mantenere i nostri soci, non farli “scappare” tenendo alta l’attività e la motivazione; e integrare nuove leve grazie alla scuola tennis. Essere attenti ai costi è comunque molto importante anche per noi, vista la situazione generale dell’economia. Non possiamo aumentare i costi, sarebbe controproducente; quindi pensare anche al risparmio energetico sarebbe importante, ma è dovremmo valutare bene come poterlo operare concretamente”.
TRENTINO, AMBIENTE PRIMA DI TUTTO
Nel verde del Trentino Alto Adige si gioca molto a tennis, non solo in estate. Quindi i costi per il riscaldamento degli impianti e dei campi coperti nello specifico è una voce ingente nei bilanci delle strutture, visto il lungo inverno delle valli alpine. Ove possibile in molti si stanno orientando sul fotovoltaico, anche per la vocazione “verde” della regione. In ogni caso, il problema dell’incremento dei costi energetici è sentito, come ci hanno riferito dal Tc Ortisei: “Nel 2008 siamo intervenuti passando dal gasolio al gas per il riscaldamento delle parti in muratura degli edifici, ottenendo un risparmio come costi ed usando una energia più pulita. E l’anno scorso abbiamo completato il passaggio definitivo al gas, abbandonando così il gasolio anche per i campi”.
E IN TOSCANA?
Non avremo il clima da “eterna primavera” del sud Italia, ma moltissimi club sono ubicati in modo favorevole, inseriti in ampie zone verdi con spazi adeguati. Il passaggio ad energie rinnovabili e pulite consentirebbe un risparmio nei costi e un maggior rispetto dell’ambiente. Che oltretutto potrebbe essere anche un modo per insegnare ai giovani delle scuole tennis valori importanti come il rispetto dell’ambiente. Questa è la strada “maestra” per uno sviluppo non solo dei tennis club ma dell’associazionismo sportivo in genere. La strada però è ancora lunga e in salita. Si è partiti troppo tardi, mancano ancora informazioni precise e contatti diretti dalle aziende energetiche che cercano di entrare con forza nel mercato delle famiglie e delle imprese, ancora poco nelle associazioni sportive; e mancano agevolazioni facili da attuare. Ma soprattutto latita in troppi nostri dirigenti di club la visione del guardare “oltre” al torneo del mese prossimo…
Marco Mazzoni
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