E’ stato pubblicato oggi il nuovo Decreto Ministeriale per contrastare la diffusione del Covid-19. Come ampiamente preventivabile, dopo la crescita esponenziale del numero dei contagiati nell’ultima settimana sono arrivate misure molto restrittive che riguardano diversi settori, tra cui il mondo dello sport. Secondo le anticipazioni dei giorni scorsi, i circoli tennis potevano dormire sonni abbastanza tranquilli, ma in base a quanto leggiamo all’interno dell’ennesimo decreto scritto in maniera criptica e poco chiara permangono diversi dubbi. E il rischio che l’attività di base svolta nei campi indoor possa essere interrotta è concreto.
Partiamo dalle certezze. Il decreto impone da domani la chiusura di palestre e piscine. Per quanto riguarda le competizioni ufficiali, esse sono permesse, sia nei settori professionistici che dilettantistici, se riconosciute dal CONI e dalle Federazioni, ovviamente nel rispetto dei protocolli sanitari e delle regole di distanziamento: tradotto in parole povere, i tornei e i campionati a squadre FIT possono continuare, a meno dell’uscita di ulteriori decreti più restrittivi. L’altra certezza è che si può svolgere attività sportiva di qualsiasi tipo all’aperto, nel rispetto del distanziamento. Gli atleti di interesse nazionale (secondo i canoni del lockdown primaverile, si parla dei Seconda Categoria) possono allenarsi in sessioni a porte chiuse.
Il dubbio riguarda l’attività di base nei campi indoor, ovvero la stragrande maggioranza dell’attività dei circoli tennis da novembre a marzo. Il passaggio che riguarda questo punto è il seguente: “L’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport“. Questo passaggio non è chiaro e dà adito a due differenti tipi di interpretazioni. Un’interpretazione più soft, per cui il tennis non è paragonabile agli altri sport di contatto e quindi può svolgersi liberamente in qualsiasi condizione ambientale, e un’interpretazione più restrittiva, per cui il tennis può svolgersi in sicurezza solo in ambienti esterni. Il fatto che nel decreto si parli di “attività all’aperto consentite” lascia il dubbio che quelle al coperto non lo siano. E questo, oltre che assurdo, sarebbe drammatico per i circoli tennis. Se venisse confermato che non si può giocare all’interno dei palloni pressostatici in pieno autunno, il contraccolpo per circoli e insegnanti, già duramente provati da questa crisi, sarebbe pesantissimo.
E’ opportuno che la Federazione intervenga al più presto con un chiarimento per consentire ai circoli, da domani, di poter lavorare con la massima tranquillità.
Buongiorno…
A mio parere dal dettato normativo del dpcm si può continuare a giocare a tennis, ma a livello amatoriale…, mentre i tornei ed i campionati a squadre fit dovrebbero essere interrotti… Il punto E recita: ” sono sospesi le competizioni sportive di sport individuali e di contatto, a meno che non siano riconosciute dal Coni o dalla stessa federazione” DI INTERESSE NAZIONALE”..
Al Ristorante ci puoi andare a pranzo, magari con 30 coperti in 50mq, la serie A è consentita se pur uno sport di contatto con tanto di contagiati ovunque….