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Anche la Federazione istituisce i corsi in modalità e-learning. Ma in un momento di emergenza non tiene conto delle difficoltà degli insegnanti…

Anche la Federazione Italiana Tennis, in questo particolare momento di emergenza legato al Covid-19, ha deciso di ricorrere alla formazione a distanza (e-learning) esattamente come stanno facendo tutte le scuole della Penisola di ordine e grado. Qualche giorno fa infatti  l’Istituto di Formazione Roberto Lombardi ha pubblicato un nuovo calendario dei corsi di formazione e aggiornamento per tutte le figure previste (dagli istruttori di Primo e Secondo Livello, ai Maestri Nazionali, dai preparatori fisici ai dirigenti).
In pratica tutti i corsi già schedulati ad inizio anno sono stati riprogrammati con nuove date. Per ogni corso il modulo tecnico-scientifico si terrà a distanza in modalità telematica, mentre il modulo tecnico-pratico rimarrà dal vivo. Ma il vero nodo della questione riguarda i tirocini, che Istruttori di Secondo Livello e Maestri Nazionali sono obbligati a terminare per conseguire il titolo. I tirocini si tengono generalmente all’interno dei centri estivi, e la Federazione, in una comunicazione inviata ai corsisti, ha chiarito che continueranno a svolgersi, non prima del 4 luglio, con identica modalità.
Qui nascono un paio di problematiche. La prima: la FIT dà per scontato che ci saranno i centri estivi, ma al momento non è affatto certo, anzi considerando che non sarà possibile effettuare assembramenti è difficile pensare ad un’organizzazione “tradizionale” dei centri estivi. Inoltre esiste la possibilità che i contagi crescano e che ci siano nuovi lockdown, evenienza che la Federazione non contempla. Se ciò avvenisse, con i corsisti in sospeso e i tirocini ancora da svolgere, cosa accadrebbe? L’altra problematica è di carattere pratico, ma non può essere ignorata. Gli insegnanti stanno pagando in maniera durissima questa crisi e da oltre due mesi sono privati del loro lavoro e dei loro introiti. I tirocini, da par loro, richiedono ai corsisti un impegno lavorativo gratuito: ad eccezione di vitto ed alloggio, i futuri istruttori e maestri nazionali non percepiscono un solo euro. In un momento del genere è opportuno chiedere agli insegnanti un ulteriore sforzo economico, ovvero altre settimane di lavoro gratis dopo due mesi senza stipendio e prospettive incerte per il futuro?
A noi sembra proprio di no, e speriamo che la Federazione trovi un modo per venire incontro alle difficoltà di chi partecipa ai corsi. Alcune idee? La FIT potrebbe riconoscere un gettone economico agli insegnanti che partecipano ai tirocini, oppure i tradizionali tirocini all’interno dei centri estivi potrebbero essere sostituiti con iniziative. dentro al circolo in cui ognuno lavora, che tengano conto delle esigenze dei maestri.

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