Mentre ogni giorno ci arrivano notizie sempre più drammatiche legate all’emergenza coronavirus, sebbene non si tratti di un aspetto primario molti appassionati e giocatori si chiedono quel che accadrà al mondo del tennis. Per il momento, per quanto riguarda il movimento agonistico e amatoriale, il decreto ministeriale del 4 marzo ha sancito la sospensione di tutte le attività sportive di ogni ordine e grado e la chiusura degli impianti sportivi. La sospensione ha una durata indefinita: tutto dipenderà dall’evolversi della situazione, ma è difficile ipotizzare che si torni alla normalità in tempi brevi.
Sebbene ad oggi sia impossibile delineare un quadro definito, proviamo a ipotizzare quello che potrebbe accadere al nostro movimento per la stagione 2020.
TORNEI INDIVIDUALI – Per quanto riguarda i tornei non c’è molto spazio per l’immaginazione: la loro ripartenza dipenderà dal perdurare o meno di questa emergenza sanitaria. Un metro di riferimento ci arriva dall’attività professionistica: ATP, WTA e ITF hanno sospeso qualsiasi manifestazione fino al 7 giugno. Una situazione analoga è ipotizzabile anche per i tornei nazionali e regionali, ma è impossibile dirlo oggi. I possibili scenari sono due: quello pessimista è che tutta la stagione venga cancellata, quello più ottimista è che vi sia una ripresa nei prossimi mesi. In questo caso il calendario dei tornei andrebbe totalmente riscritto: i tornei annullati in quanto in programma prima dell’ipotetica data di rientro potrebbero o essere annullati, o essere recuperati durante il resto della stagione, con prevedibili ingolfamenti di date e appuntamenti. Un’altra problematica, non da poco, riguarda la sostenibilità economica di quei tornei (come gli Open per esempio) che di solito necessitano di un budget: con i circoli allo stremo per i mancati introiti di questo periodo e molte aziende che faranno fatica a garantire una sponsorizzazione, non tutti saranno in grado di confermare la loro presenza in calendario.
CAMPIONATI A SQUADRE – Qui il discorso è più complesso rispetto ai tornei individuali, perchè quasi tutti i campionati a squadre durano diversi mesi e le restrizioni temporali renderanno difficile il loro svolgimento. In Toscana, per esempio, nelle prossime settimane sarebbe in programma l’inizio di diversi campionati: 29 marzo la serie C, 19 aprile la D1 e la D2, ma pensare che questi tornei a squadre prenderanno il via regolarmente è pura fantascienza. Anche in questo caso esistono due scenari: quello negativo, con la cancellazione di tutta la stagione, e quello positivo, con il riavvio dell’attività nei mesi estivi. Se ciò dovesse accadere, in linea teorica ci sarebbe il tempo di disputare i campionati, magari con sostanziali modifiche nei calendari (es. fase a gironi in giugno/luglio e play-off in settembre/ottobre) e nella formula (es. soluzioni con meno incontri, con campionati che si esauriscano con i gironi oppure con tabelloni a eliminazione diretta).
Tutto questo tuttavia è assai teorico: la Federazione dovrà prendere una decisione unitaria per quanto riguarda tutti i campionati a squadre, perchè lo svolgimento di alcuni e la cancellazione di altri renderebbe impossibile la loro gestione a causa della presenza di promozioni e retrocessioni. Per non parlare di quei campionati (come gli under o i veterani) che prevedono sia una fase regionale che una nazionale. In parole povere, siamo in alto mare…
CLASSIFICHE – Tentare di ipotizzare quanto accadrà per quanto riguarda le classifiche individuali, croce e delizia di tutti i tennisti d’Italia, è esercizio di fantasia. Ma ci vogliamo provare. I possibili scenari sono quattro.
1) La stagione viene cancellata del tutto. In questo caso l’unica scelta sensata è quella di congelare tutte le classifiche del 2020 e ripartire direttamente dal 2021.
2) La stagione riparte nei mesi estivi ma la FIT non modifica i criteri per l’assegnazione delle classifiche 2021. In questo caso i tennisti avrebbero due montagne da scalare: oltre alla difficoltà di realizzare i punti sul campo, quella legata alla mancanza di tempo per farlo. Ciò comporterebbe inevitabilmente una valanga di retrocessioni.
3) La stagione riparte nei mesi estivi e la FIT modifica i criteri per l’assegnazione delle classifiche 2021. Per esempio potrebbero essere sanciti nuovi criteri più semplici, con meno punti da realizzare, per salvarsi ed essere promossi. Probabilmente si tratta dell’opzione più ragionevole.
4) La stagione riparte nei mesi estivi ma la FIT congela tutte le classifiche per l’anno 2021. Sarebbe un modo per “salvaguardare” tutti i giocatori, ma di fatto i tornei non avrebbero più significato a livello di assegnazione dei punti. Un criterio “democratico” ma molto lontano dalla logica seguita dalla Federazione in questi anni.
Non ci resta che aspettare e sperare. A breve potrebbe giungere un comunicato ufficiale della Federazione Italiana Tennis a fare chiarezza. Sappiamo benissimo che le tematiche affrontate in questo articolo siano totalmente futili di fronte al dramma che stiamo vivendo, ma allo stesso tempo ci aiutano a regalarci un po’ di spensieratezza pensando a tutto ciò che, fino a poche settimane fa, era la normalità.
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