Come tutti ben sapete sono uscite le nuove classifiche FIT valevoli per l’anno 2021, quelle della prima volta per quanto riguarda l’armonizzazione di tutti i gruppi della Seconda categoria. Nel mese di Ottobre la Federazione aveva deciso di integrare la regola estendendo l’armonizzazione indistintamente da 2.1 a 4.6 per creare una struttura piramidale alle classifiche: alla base la Quarta categoria, più numerosa, e al vertice i 2.1, appena 40 maschi e 15 femmine.
L’armonizzazione, in parole povere, altro non è che la chiusura di un gruppo di classifica al raggiungimento di un prestabilito numero di giocatori, e secondo il piano inziale avrebbe dovuto interessare la Seconda Categoria seguendo le cifre della tabella sottostante. Ma è andata veramente così?
Dopo un lungo ed estenuante lavoro amanuense di ricerca gruppo per gruppo e di ‘epurazione’ dei tennisti stranieri – perdonateci qualche errore che non inficia il dato statistico – abbiamo scoperto che il numero previsto di Seconda maschili (1.820) e femminili (680) è stato sforato rispettivamente, udite udite, di ben 325 e 252 unità! Uno scostamento percentuale enorme del 17,8% nel settore maschile e del 37% in quello femminile. Il dato analizzato riguarda solo i Seconda Categoria: considerando i numeri altissimi di Terze e Quarte Categorie non riusciamo a riproporre la stessa analisi anche per le categorie inferiori, ma l’impressione è che il fenomeno descritto possa riguardare molto più tennisti dei 600 indicati…
Da cosa è dipeso lo scostamento? Forse la FIT si è accorta che la valanga di retrocessioni (circa 40000) si sarebbe acuita ulteriormente tagliando ogni gruppo in maniera così severa? Oppure è stato scoperto (come tra l’altro avevamo già fatto notare qui https://www.grantennistoscana.it/pubblicato-un-aggiornamento-delle-classifiche-di-meta-anno-attivato-un-sistema-di-calcolo-piramidale-in-arrivo-una-valanga-di-retrocessioni/) che per costruire la piramide ideale era necessario togliere dal computo totale il 30% destinato ai 4.NC e, redistribuendo quel numero pazzesco di non classificati ad una piramide di…classificati, i gruppi si sarebbero armonizzati naturalmente?
Intanto il dato di fatto è che alle classifiche più alte (2.2,2.3) le armonizzazioni hanno premiato chi non aveva di fatto mai giocato: diversi 2.2 e 2.3, per esempio, si sono salvati nonostante i pochi punti nel carniere. Poco più sotto, invece, vi è stata una carneficina di retrocessioni d’ufficio seppure in presenza di punti per salire: sono state ‘tagliate’ ben 43 femmine tra le 2.5 e sono scesi di classifica addirittura in 161 tra i 2.8 e in 137 tra i 3.1 nei maschi. Ed il numero dei 3.1 maschi preventivati dalla famosa percentuale, circa 800, è stato alla fine comunque superato di circa 400 unità. Più indietro, invece, molti hanno avuto come regalo una promozione o una salvezza inspiegabile: si è passati 3.4 tra i maschi, per esempio, con ‘solo’ 320 punti oppure ci si è salvati da 4.3 nel femminile con la misera di 60 punti.
In conclusione, quello della percentuale è un criterio che da matematico diventa arbitrario e che finisce in diversi casi per non premiare né il merito né il reale livello di un tesserato. In più non solo è un meccanismo controintuitivo ma viene pure disatteso nella sua realizzazione. Nel metodo di calcolo 2022 sono presenti sempre i soliti massimali, le solite percentuali e il solito caos esplicativo – “DPCM style” a cui tanto siamo abituati al giorno d’oggi – di quello precedente. Sarebbe necessario che la Federazione, prima di sorprenderci nuovamente con numeri contrastanti, facesse po’ di chiarezza e spiegasse nel dettaglio come verranno redatte queste classifiche: c’è un esercito di tennisti che vuole giocare, fare punti, ed ha diritto di saperlo!
Giorgio Panini
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