Come abbiamo anticipato nel nostro ultimo articolo, gli effetti dell’ultimo DPCM del 3 dicembre si fanno sentire sul mondo del tennis. E’ bastata l’aggiunta di un unica parola (“preminente”) accanto a “eventi di interesse nazionale” per stravolgere completamente i criteri per essere inseriti nella lista delle manifestazioni tennistiche permesse. Nella giornata di ieri infatti sul sito ufficiale del CONI è uscita una nuova lista di “manifestazioni di preminente interesse nazionale” e dall’8 dicembre è sparita la maggior parte dei tornei consentiti: se in precedenza tutti i tornei FIT di tutte le categorie erano autorizzati, da ora in poi sarà possibile organizzare solamente tornei Open con montepremi (questo deduciamo dalla nuova lista, dal momento che non è uscito alcun comunicato a chiarire la situazione).
Le conseguenze sono state immediate: da adesso fino a nuovo contrordine saranno pochi i tornei autorizzati nel territorio italiano, e molti tornei attualmente in corso che non rispettano i nuovi criteri sono stati costretti a sospendere il programma di gioco.
Analizzando quanto sta accadendo una domanda sorge spontanea: ma che senso ha tutto ciò? In una fase in cui i numeri dei contagi si stanno allentando e l’Italia intera sta andando verso una complessiva “zona gialla”, il tennis subisce misure più restrittive. E’ una logica senza senso, che qualcuno dovrebbe spiegarci: dal momento che in zona rossa, con 40.000 contagi al giorno, si consentiva addirittura ad un Quarta Categoria di varcare i confini regionali per giocare, oggi che la situazione è migliore le occasioni per scendere in campo diventano poche. Per i tennisti a livello di allenamento individuale non cambia molto: tutti i tesserati agonisti continuano ad essere autorizzati ad allenarsi anche nelle strutture indoor, in quanto tutti gli agonisti sono potenziali “partecipanti” dei tornei Open presenti sulla lista CONI. Ma la logica e il criterio di questa decisione appaiono oscuri. A leggere tra le righe, sembra che le stesse autorità sportive (CONI e FIT) abbiano ammesso, con questa retromarcia, l’errore di aver utilizzato criteri troppo permissivi fino ad oggi: tuttavia in assenza di comunicazioni ufficiali si tratta soltanto di un’interpretazione dal valore assai relativo…
… e questi sono i Tornei Preminenti FIT! Pazzesco! https://www.coni.it/images/speciale_covid19/Eventi_preminente_interesse/FIT_Tornei_Dicembre-Gennaio.pdf
… mirano solo a far cassa spingendo i giocatori a tesserarsi agonisti per poter giocare
4 agonisti possono giocare in doppio e 2 amatori, benché paghino la tessera Fit che fra l’altro per il 2021 è aumentata, non possono giocare nei campi coperti.
Usate un po di buon senso.
è risaputo che l’amatore contagia di piu’ …..
È tutto un magna magna
A proposito del ministro Spadafora.e lo stesso che garantiva il rimborso per gli internazionali Bnl. Tutta fuffa!!
Nessun rimborso solo voucher della serie italiani….spaghetti…mandolini e tutti ladri
Basti pensare che un istruttore/maestro/tecnico FIT non ha diritto alla pensione della quale invece possono godere istruttori e professionisti di altre discipline sportive. In pochi anni le quote di iscrizione agli albi sono aumentate del 40%. Anche le tessere agonistiche e non agonistiche hanno registrato un impennata dei prezzi. Ora nel jackpot FIT rientra anche l’affare boom del padel. I rimborsi per i biglietti degli Internazionali BNL come scrive bene Marco sono stati solo chiacchiere. Quasi quasi per la quota della tessera FIT 2021 stacco un bel voucher alla Federtennis…..
.. e cosa diciamo di un padre che non può giocare indoor con il proprio figlio??… questo è ovviamente risolvibile
spendendo 100€ tra tessera e visita agonistica… Complimenti.!
Quanto riportato nell’articolo A me non sembra completamente corretto.
http://www.sport.governo.it/it/emergenza-covid-19/lo-misure-per-lo-sport-nelle-tre-aree-di-rischio/
Come si legge dal sito del governo per allenarsi a porte chiuse gli agonisti devono partecipare ad una delle competizioni ritenute di interesse Nazionale quindi non è corretto sostenere che gli agonisti siano tutti autorizzati ad allenarsi perché potenzialmente possono partecipare a questi tornei.
Iscrizione al torneo sembra quindi essere una condizione obbligatoria per dimostrare la partecipazione ad un torneo di interesse nazionale e quindi essere giustificati ad effettuare l’allenamento a porte chiuse
Buongiorno, la sua è un’interpretazione molto discutibile. Nel decreto non c’è scritto che gli atleti “devono partecipare” ma che sono “partecipanti”, il che cambia profondamente il senso.
Abbiamo scritto un articolo in merito.
https://www.grantennistoscana.it/e-boom-di-iscrizioni-ai-tornei-di-novembre-e-dicembre-uninterpretazione-discutibile-del-dpcm-diventa-il-pretesto-per-aggirare-il-decreto/
Partecipanti è il participo presente di partecipare e signica CHE PARTECIPA. Se partecipa vuol dire che si deve essere iscritto al torneo.
L’utente sopra ha ragione. Le posso confermare un controllo della GdF in un centro sportivo della mia regione dove, all’esibizione della tessera Fit da parte di due persone che stavano giocando indoor, i militari hanno sorriso rispondendo che fa fede il Dpcm attualmente in vigore, che nessuna norma Fit può scavalcare.
E’ consentito esclusivamente l’allenamento a chi può comprovare l’iscrizione ad un torneo open con montepremi oppure ad un campionato italiano. E per essere precisi fino all’ultimo, un tesserato Uisp o Csain ha lo stesso diritto di allenarsi di un tesserato agonista Fit, se partecipa a manifestazioni di interesse nazionale (es campionati italiani veterani)
Per tornare alla situazione precedente, 400 euro di multa a testa ai due giocatori, chiusura del circolo per 15 gg e non vi so dire la sanzione al responsabile del centro sportivo.
Come confermato dai due utenti che hanno commentato il post confermo che anche in un circolo a Livorno sono stati fatti i soliti controlli ed applicate sanzioni a chi non era iscritto ad una competizione di interesse nazionale. A mio avviso sarebbe corretto rettificare l’articolo quantomeno evidenziando questo dubbio o chiedere delucidazioni direttamente alla fit prima di dare per certa questa vostra interpretazione
Tutto il tennis non è a rischio quindi tutti i tennisti praticanti agonisti e amatoriali hanno diritto di svolgere il proprio sport a prescindere dalle tessera agonista o amatoriale. La differenza è che la tessera agonistica per il 2020 costava 32 euro e una sola domanda che cosa ricevi in cambio agevolazioni nooo niente di niente.
Se si dessero tutte le tessere indietro forse cambierebbero strategia
.ALCUNI CLUB DEL NORD ITALIA FANNO RICORSO AL TAR DEL LAZIO. Per giocare a tennis al coperto
> Viene richiesto che anche TUTTI I TENNISTI TESSERATI (non solo gli agonisti) possano giocare nei palloni
> Il Comunicato Stampa pubblicato on line dallo Junior Tennis Milano
http://www.juniortennismilano.it/2021/01/09/tennis-al-coperto-i-circoli-del-nord-italia-si-uniscono-per-un-ricorso-al-tar/