Lunedì 25 maggio, in virtù dell’ultimo decreto ministeriale, riapriranno tutti i centri sportivi d’Italia, compresi quei circoli tennis che fino a questo momento non hanno ripreso la loro attività in virtù ordinanze comunali o regionali che consentiva loro di farlo. Tutti i circoli stanno lavorando sodo per mettere in norma i loro ambienti alle linee igienico-sanitarie pubblicate dal Governo, dal Coni e dalla FIT.
Nella giornata di oggi sul sito ufficiale della Federazione sono state pubblicate le linee guida organizzative, i punti che dovrebbero aiutare i circoli a capire quali norme seguire in questa delicata ripartenza. Purtroppo, duole dirlo, anche in questo nuovo protocollo aggiornato (che linkiamo alla fine dell’articolo), mancano alcune risposte fondamentali. Nel titolo dell’articolo si parla di possibilità di giocare il doppio, a padel e a beach tennis, ma se poi andiamo a leggere il protocollo non è minimamente menzionato il numero dei giocatori che possono stare simultaneamente in campo. Inoltre si parla di lezioni limitate nel numero di allievi: ma che significa nello specifico? Qual’è un numero limitato di allievi? Perchè non viene indicato in maniera netta e inequivocabile?
Ecco le domande a cui è necessario dare una risposta prima di ripartire…
1) Quante persone possono trovarsi simultaneamente all’interno di un campo da tennis?
2) Per quanto riguarda le lezioni individuali, per ogni turno di gioco quanti allievi può gestire al massimo un insegnante? E quali sono le indicazioni che quest’ultimo deve seguire per rispettare le norme igienico-sanitarie durante una lezione?
3) E’ possibile giocare nei campi indoor? E in quelli indoor con copertura esterna removibile?
Purtroppo siamo sempre alle solite, come ripetiamo da due mesi a questa parte. Chi ci dovrebbe dare indicazioni, lo fa in maniera criptica e poco chiara e la responsabilità cadrà unicamente sulle nostre spalle, che dovremo muoverci in un quadro normativo nebuloso. In assenza di certezze ogni associazione sportiva si muoverà seguendo la logica del buon senso, ma si tratta di un terreno minato: ricordiamo che il presidente di ogni associazione è responsabile in sede civile e penale di quanto accade all’interno della struttura gestita. In assenza di regole CERTE, qualora dovessero verificarsi casi di positività all’interno di un circolo tennis, il rischio è che la responsabilità ricada proprio sulle spalle dei presidenti…
Forse potrebbe essere che se la FIT desse regole precise e poi dovesse succedere qualcosa di negativo, i circoli potrebbero in qualche modo coinvolgere la federazione?? A pensare male si fa peccato, ma …..
Detto questo, vi faccio i miei complimenti per il modo costruttivo con cui affrontate la questione, cercando di stimolare tutti gli addetti, fermo restando che vorrei leggere di nuovo quanto prima i vostri articoli esclusivamente tennistici.
Viva il tennis!!!
Penso che Binaghi, abbia lanciato la pietra tempo fa ma poi ha subito tirato via la mano per interesse politico. E ha sbagliato perché pensava di finire tritato dal calcio quando bastava far notare la differenza tra tennis e calcio. Ha pure sbagliato sui soldini xchè obiettivamente, quest’anno ha millantato i vantaggi della Golden card per gli amatori che sn rimasti bruciati dappertutto e nn dolo dal cestino in mano. €100 x avere nulla valevano almeno una scusa e una presa di posizione